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MEMOIRES ET THESES
Cionini, Matteo
Bologne : Universita degli studi di Bologna, 2005
Il circo può essere un valido strumento educativo e di inclusione sociale. Lo dimostra il crescente numero di progetti in questo senso in ogni continente. L’apprendimento e la pratica delle discipline circensi permette lo sviluppo e la scoperta di abilità nuove, o soltanto sopite: forza fisica, riflessi, equilibrio, controllo di sé, a livello sia fisico che psicologico; la pratica circense aiuta a combattere le proprie paure e a conoscere ed allargare i propri limiti; alimenta l’autostima e la fiducia in se stessi.
Inoltre, a livello di interazione sociale, l’attività circense valorizza e promuove lo scambio, la fiducia recirpoca, il rispetto e la solidarietà, soprattutto creando situazioni nelle quali la riuscita dell’obbiettivo dipende dal’unione dei singoli, e la sicurezza di uno dipende dall’altro e viceversa.
Inoltre, l’apprendimento circense ha come suo cardine anche il momento della rappresentazione in pubblico, il mostrare le abilità acquisite. Questo ha un forte impatto, generalmente positivo, sugli allievi: significa essere ammirati, accettati, apprezzati per quello che si è fatto vedere, per la reale, concreta e tangibile abilità che si è acquisita.
Il contesto brasiliano, su cui si incentrano le ricerche (effettuate sul campo), è terreno purtroppo fertile per questo tipo di azioni. Dico “purtroppo” perché la situazione socio-economica, politica e le cause derivanti dalla storia brasiliana hanno generato e continuano a generare profonde contraddizioni, con ampi settori della società esclusi da ogni possibilità di crescita economica ed educativa. Il permanere di privilegi derivanti dall’occupazione europea, l’inserimento nei meccanismi di politiche economiche globali e l’incapacità a livello politico di risolvere le cause primarie di questa situazione sono tra le cause dirette del permanere dello stato di squilibrio economico e sociale. Molti bambini che vivono in quartieri periferici o in favelas, spesso preferiscono andare a vivere in strada, per via di una sia pur illusoria sensazione di libertà, di liberazione dai vincoli e dagli obblighi e talvolta dalle violenze e dagli sfruttamenti subìti in famiglie troppo oppressive o semplicemente troppo povere. La vita in strada si rivela poi difficile, piena di minacce e di difficoltà.
La scuola pubblica, in tutto questo, non riesce a soddisfare il bisogno di educazione della popolazione: mancano strutture e personale adeguato, mancano soldi e politiche mirate. Chi può manda i figli nelle scuole private, contribuendo così al mantenimento dei privilegi di chi nasce ricco.
I molti progetti di educazione informale (arte-educazione in particolare) hanno lo scopo di migliorare la situazione educativa degli educandi, fornire loro strumenti per l’accrescimento critico e culturale, dando gli strumenti per una maggiore comprensione di se stessi e della società.
Il circo è uno dei mezzi con cui si cerca di attuare, in Brasile, questo tipo di politica. I primi progetti risalgono al 1991, anno in cui nasce a Rio de Janeiro il progetto “Se Essa Rua Fosse Minha” e a Salvador da Bahia la Escola Picolino de Artes do Circo inizia a lavorare con i bambini di strada.
Attualmente esistono più di 60 progetti di circo sociale in Brasile. Dal 1995 è attiva la rete “Circo di Mundo – Brasil”, che raccoglie 23 progetti e associazioni in 14 stati brasiliani. La rete riceve il supporto della compagnia canadese Cirque du Soleil, che attraverso il suo programma “Cirque du Monde” aiuta sia economicamente sia attraverso stages e corsi di formazione, progetti di circo sociale in 17 paesi di tutto il mondo.
Tra i vari progetti esistono differenze d’impostazione e di gestione, che ho riassunto nel diverso dosaggio di quattro componenti: l’assistenza (intesa come aiuto materiale, con il rischio però di un’impostazione paternalista e caritatevole che poco aiuta), l’arte-educazione, la politica (dare cioè priorità ad un cambiamento sociale), e la professione, intesa sia come formazione professionale di artisti ed educatori di circo, sia come professionalità (cioè qualità) dell’insegnamento circense.
La figura dell’educatore di circo sociale infatti deve riassumere il ruolo dell’istruttore che quello dell’educatore, evitando sia il paternalismo sia il creare illusioni e false speranze. Comunque sia, il circo sta diventando uno strumento sempre più utile d’intervento sociale, in Brasile e non solo.
Il circo può essere un valido strumento educativo e di inclusione sociale. Lo dimostra il crescente numero di progetti in questo senso in ogni continente. L’apprendimento e la pratica delle discipline circensi permette lo sviluppo e la scoperta di abilità nuove, o soltanto sopite: forza fisica, riflessi, equilibrio, controllo di sé, a livello sia fisico che psicologico; la pratica circense aiuta a combattere le proprie paure e a conoscere ed ...
Cote : 361.709 81 C494a 2005